
27 Agosto 2025
Quest’anno, al Vinitaly, Celestino Gaspari ha presentato la nuova annata 2024 del Valpolicella Rêverie in una veste speciale: accanto alla bottiglia tradizionale, il vino verrà imbottigliato anche nel fiasco, richiamo diretto a una memoria contadina che ha accompagnato la vita quotidiana delle famiglie in Valpolicella.
Il Valpolicella è da sempre la base e l’anima del nostro mondo vitivinicolo. Racchiuderlo oggi in un fiasco significa riportare alla luce un contenitore che per secoli ha custodito la semplicità e l’autenticità del bere quotidiano: un vino che si portava a tavola, anche dopo una giornata di lavoro, per condividere il pasto e dare valore alla convivialità.
C’è un filo ciclico che lega passato e presente. In origine il Valpolicella era un vino “di sostentamento”: facile, immediato, pensato per accompagnare i pasti e sostenere la vita quotidiana. Solo più tardi abbiamo cercato maggiore complessità e affinamenti, rispondendo a esigenze diverse. Oggi, paradossalmente, proprio quella semplicità originaria torna ad essere contemporanea: le nuove generazioni non cercano sovrastrutture, ma l’espressione sincera della natura, un vino capace di parlare direttamente senza filtri.
È per questo che il Valpolicella Rêverie 2024 nel fiasco non è un’operazione nostalgica, ma una scelta di modernità. Perché un vino talmente antico da sembrare super moderno restituisce al Valpolicella il ruolo che gli spetta: quello di vino della gente, del territorio e senza tempo, pronto a raccontarsi oggi con lo stesso linguaggio autentico di ieri.